Menu Close

Oratorio di Modino

Oratorio
Madonna dei renacci

1 GIUGNO 2020
LUNEDI di PENTECOSTE
Processione penitenziale
all'ORATORIO di MODINO

Comunicato parrocchiale:

“La tradizionale processione votiva, con partenza dalla Croce, quest’anno non si potra’ fare,  ma ognuno di noi dovrà sentire l’impegno morale, in segno di riconoscenza e protezione ottenuta in questa, come nelle precedenti epidemie, di recarsi in modo autonomo pregando all’Oratorio di Modino dove, alle ore 18:00-19:00-20:00-21:00 saranno celebrate le S.S.Messe precedute dal Santo Rosario.

IL SIGNORE E LA PROTEZIONE DI MARIA E DEI SANTI CI HANNO SALVATO, NOI RINGRAZIAMO….”


Ricordiamo che è dal 1855 che ogni Lunedi di Pentecoste, si rinnova il voto di ringraziamento per la protezione ricevuta durante l’epidemia di quel periodo. Anche durante la ‘Spagnola’ , terminata nel 1920, la popolazione ricevette aiuto e protezione.

Data / Ora Evento
02/05/2020
20:00 - 21:00
Messa Prefestiva
Oratorio di Modino, Pievepelago Modena
03/05/2020
8:15 - 9:15
Messa Festiva
Santuario di Monticello, Pievepelago Modena
03/05/2020
17:00 - 18:00
Messa Festiva
Santuario di Monticello, Pievepelago Modena
06/05/2020
17:00 - 18:00
Messa Feriale
Santuario di Monticello, Pievepelago Modena
09/05/2020
20:00 - 21:00
Messa Prefestiva
Oratorio di Modino, Pievepelago Modena
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

CARESTIA E MALATTIE CONTAGIOSE

Alle guerre napoleoniche seguì una terribile carestia, soprattutto
negli anni 1815, 1816, 1817.

Scrive l’arciprete don Venturi che un sacco di frumento costava trecento lire modenesi e un sacco di granoturco
duecentocinquanta.

La povera gente fu costretta a nutrirsi
d’erbe e di ghiande macinate con semola.

La cattiva alimentazione
e gli stenti svilupparono il tifo. « Morirono intere famiglie » ci informaancora il Venturi « e quasi ogni giorno vi erano morti da seppellire.

Per non esporre il cadavere nella chiesa si facevano le esequie
sul sagrato ».

Nel 1836 si manifestò anche il colera, ma le severe
misure preventive, adottate tempestivamente, evitarono la propagazione
del contagio.

Pieve ne rimase completamente indenne.

Molto più disastroso il colera del 1855 che causò un gran numero di
lutti.

Scrive il Santi che nel solo comune di Pavullo si ebbero 450 casi, con una mortalità elevatissima.

Nel Pelago i casi furono 110
e i morti 64, ma nel capoluogo le vittime furono appena tre.

Grati a Dio per questa quasi incolumità, i buoni pievesi da allora si recano
ogni anno in pellegrinaggio votivo all’oratorio di Modino, il lunedì
di Pentecoste.

 

Processione Penitenziale

Ricordiamo che è dal 1855 che ogni Lunedi di Pentecoste, si rinnova il voto di ringraziamento per la protezione ricevuta durante l’epidemia di quel periodo.

Anche durante la ‘Spagnola’ , terminata nel 1920, la popolazione ricevette aiuto e protezione.

Don antonio Galli

Foto Paolo Bonan
Foto Umberto Pagliai

L’Oratorio Costruito nel 1665 ad opera del rettore Cristoforo Bartolai, ed il rilevamento di resti di un antico muro a metà della chiesa ne ha legittimamente indotto l`originaria ubicazione su un edificio precedente di dimensioni minori.

E’ stato interamente rifatto nella seconda metà dell’Ottocento (1859-1863).

Conosciuto anche con il nome di “Madonna degli Arenacci” o “Santissimo Nome di Maria”, il Santuario Madonna dei Renacci è ubicato in montagna, a circa 800 metri di altitudine, in località Ponte Modino.


La sua collocazione alquanto strana, quasi incassato sotto il ponte sulla riva destra del torrente Tagliole, si deve al luogo dove si sarebbero fermati i buoi, che trasportavano la sacra effigie, miracolosamente rinvenuta sul greto del fiume Scoltenna, in seguito ad una piena (da qui l’origine del nome – rena-renacci).


Oggetto del culto è l’immagine della Madonna col Bambino dipinta ad affresco, opera del XVI secolo, custodita entro una ancona in legno dipinto del Seicento.


Le forme attuali dell’edificio, presentano la facciata in pietra viva conclusa da timpano sporgente di dentelli, adorno di alti cippi piramidali, ed è opera dell’architetto Cesare Costa.

Mentre lateralmente la linea dei cantonali è rafforzata da un bugnato corrente a tutta altezza.

Sul retro emerge dal tetto un bel campanile quadrato, sempre in pietra da taglio, con cella campanaria staccata dal fusto tramite listello sporgente.

L’interno della chiesa, a pianta rettangolare, è concluso da abside rettangolare coperta a volta a crociera. Il sagrato, come la chiesa, si affaccia sul fiume ed è sostenuto da un grande muraglione contro-terra provvisto di idoneo muretto di parapetto e bucato da un grande fornice ad arco a tutto sesto che svuota in parte il riempimento sottostante .