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La Storia del Santuario

Come per molti Santuari Mariani anche la storia di Monticello, nella tradizione orale popolare, sconfìna nella leggenda.
Quella più antica narra di una donna che rincasava sul far della sera, quando all’improvviso un lupo l’assalì

Alla poveretta non restò altro che affidarsi alla Santa Vergine che miracolosamente le apparve fra bagliori di luce, intimando alla fiera di ritornare nel bosco. I curiosi che si recarono sul luogo, a seguito della testimonianza della donna, rinvennero su di un faggio l’Immmagine dipinta su tavola dell’Immacolata Concezione.
Prontamente si decise di erigere sul luogo del prodigio una piccola cappella, ancora oggi visibile a poca distanza dal Santuario.

La seconda leggenda, più recente, narra di un pastorello che per meglio sorvegliare il gregge si arrampicò sopra un faggio, dal quale cadde rovinosamente invocando l’aiuto della Santa Vergine.
Uscito illeso dal terribile volo, venne collocata sul posto una immagine della Madonna Immacolata che divenne presto meta di pellegrinaggi.

La sacra icona venne successivamente trafugata e gettata per spregio nelle acque del torrente Perticara e più tardi prodigiosamente rinvenuta su di una roccia che emergeva tra flutti
Si decise allora di costruire una piccola cappella per onorare la Madonna e nel contempo proteggerla da atti vandalici.

A queste due leggende si intreccia la storia del vecchio di Casa Targone che, proprietario di una piccola cappella, si appropriò dell’immagine della Madonna che, non gradendo il luogo in cui era stata arbitrariamente trasferita, pensò bene si ricollocarsi prodigiosamente a Monticello.
Il vecchio di Casa Targone perse improvvisamente la vista, che riacquistò non appena nel suo animo si affàcciò il pentimento per l’atto sacrilego compiuto.
La storia documentata riferisce che fin dal ‘600, in una piccola cappella eretta sulla strada comunale che da Cadagnolo saliva verso Tagliole, veniva venerata l’immagine di Maria Immacolata, dipinta su di una tavoletta lignea.

Solo più tardi, nel 1800, con l’incremento della popolazione residente nei vicini borghi dei Fontanini, di Casa Targone, della Merizzana, si pensò opportuno erigere il primo Oratorio.

Il 30 ottobre 1847 si diede inizio ai lavori che terminarono nell’estate del 1849. Nel corso degli anni si susseguirono vari rifacimenti nel 1924 fu rinnovato il portico e l’interno dell’oratorio, poi, solo nel 1930, venne eretto il campanile

Nel 1949, anno in cui ricorreva il primo centenario, l’Oratorio fu ampliato di ben 20 metri quadrati La facciata venne completamente fatta di nuovo e il portico fu spostato in avanti, acquistando la fisionomia attuale.

In questa immagine del 20 agosto 1949. riviviamo  la processione con cui si riportò a Monticello il quadro della Beata Vergine che era stato spostato (per la prima volta giù dal monte) a Pieve per i lavori al santuario che compiva 100 anni.

La Partenza dal Santuario

L’arrivo a Pievepelago

Sopra il portico, ripristinato integralmente, venne collocato il bassorilievo che raffigura Maria Regina della Pace, con in grembo il Bambino Gesù, opera del pievarolo professor Luigi Galli.

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